sabato, Luglio 27, 2024

L’ANGOLO DEL SONDAGGIO. A cura di Radar SWG

Radar  8 – 14 luglio 2024

ELEZIONI IN FRANCIA: tra gli italiani non emerge una chiara preferenza per il colore del prossimo governo francese. Le elezioni parlamentari in Francia, indette a sorpresa appena era diventato chiaro il buon risultato del partito di Marine Le Pen alle europee, hanno avuto una dinamica turbolenta e un esito piuttosto sorprendente. Chi formerà il prossimo governo francese non è una questione che riguarda soltanto i cugini
d’oltralpe, bensì è rilevante per tutta l’Unione Europea e di conseguenza anche per l’Italia. Per questo abbiamo analizzato le elezioni francesi dal punto di vista dell’opinione pubblica italiana. Opinione pubblica che non si schiera in maniera netta per nessuna delle principali forze presenti sulla scena francese. Le Pen, Mélenchon e Macron hanno tutti e tre una simile quota di sostenitori in Italia, con una leggera prevalenza del consenso per la presidente del Rassemblement National. Naturalmente le posizioni sui tre leader sono correlate alla rispettiva appartenenza politica, ma non del tutto. Le preferenze sul colore del prossimo governo francese si attestano al 54% per Le Pen tra gli elettori del centrodestra, al 47% per il Fronte Popolare tra gli elettori di centrosinistra e al 39% per Macron tra i centristi. Nessuno dei tre convince fino in fondo, quindi. Queste elezioni hanno messo in luce anche pregi e difetti della legge elettorale francese. Di base gli italiani mostrano di gradire il maggioritario con doppio turno più del sistema attualmente in vigore in Italia, anche se molti intervistati non si esprimono al riguardo. A tale proposito, gli accordi di desistenza nei collegi per battere i candidati del RN sono accolti in maniera piuttosto positiva, salvo per una parte dell’elettorato di centrodestra che li considera antidemocratici.

SSN: soddisfazione bassa e pochi pensano che l’Autonomia Differenziata da sola possa migliorare la situazione. In questo capitolo abbiamo voluto fare una panoramica del rapporto degli italiani con i servizi sanitari, considerando anche temi affrontati dal dibattito pubblico più recente. Innanzitutto si conferma un livello di soddisfazione piuttosto basso per i servizi offerti dalla sanità pubblica, lontani dal gradimento di cui l’SSN godeva 16 anni fa. Tuttavia, nonostante la preponderanza di pareri critici, prevale (e si rafforza)
la convinzione che gli ospedali debbano rimanere sotto il controllo di enti pubblici, ad ulteriore evidenza di una «allergia» degli italiani al privato. Rispetto alle prospettive dei servizi sanitari, occorre prendere in considerazione la riforma dell’Autonomia Differenziata. Allo stato attuale soltanto 1 italiano su 5 ritiene che l’introduzione dell’Autonomia sul fronte sanitario porterà a un miglioramento dei servizi. Nelle regioni del Nord c’è un po’ più di ottimismo al riguardo, mentre nel Meridione prevale la convinzione che si avrà un
peggioramento. Altro tema di discussione è l’ipotesi di abolire il numero chiuso per le facoltà di medicina. In questo caso, oltre due terzi si trovano d’accordo e tra gli over 54enni i favorevoli superano addirittura il 75%. Infine, per quanto riguarda il Fascicolo Sanitario Elettronico, quasi la totalità degli intervistati ne riconosce l’utilità, ma resta viva per quasi 1 italiano su 3 la percezione di un rischio per la propria privacy.

LA QUALITÀ DELL’ACQUA IN ITALIA: meno di 1 italiano su 3 beve regolarmente acqua del rubinetto e i giudizi sono severi. La valutazione degli italiani per l’acqua che sgorga dai loro rubinetti è severa e supera di poco la soglia della sufficienza. Infatti, 1 italiano su 2 preferisce l’acqua minerale, consumandola quasi esclusivamente, non solo per abitudine ma perché ritiene che l’acqua del rubinetto sia troppo calcarea e dal gusto poco invitante. Oltre a queste forti barriere pesa anche l’opinione di chi la ritiene inquinata, poco controllata fino a considerarla torbida. Ad essere più severi sono soprattutto gli abitanti del
Sud e delle Isole che preferiscono avere bottiglie di acqua minerale sulle loro tavole, in misura decisamente maggiore rispetto alle altre aree d’Italia. Tuttavia, la quota di italiani che beve abitualmente acqua del rubinetto è aumentata negli ultimi anni (ad oggi è al 49%). E tra chi è abituato a berla è divisivo l’utilizzo di sistemi filtranti che la rendono più pura. Ancora poco diffuso e limitato è, invece, l’utilizzo delle fontane. Per tutti gli altri usi domestici in cui è necessaria l’acqua, gli italiani dichiarano di farne un uso molto parsimonioso, oltre 1 su 3 presta particolare attenzione a quanta acqua utilizza per lavare se stesso, i piatti e la casa. Più attenti allo spreco sono gli abitanti delle Isole.

Radar_8 – 14 luglio 2024.pdf (swg.it)

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