Siamo di fronte a una crisi che non ha precedenti. Una tempesta perfetta che ha sconvolto il mondo e che in molti casi ha messo le nazioni di fronte alle congenite debolezze dei propri sistemi economici e sanitari e più in generale sta costringendo tutti a ripensare il futuro.
Doxapharma ha condotto una ricerca per capire cosa vorrebbero gli italiani dal Sistema Sanitario Nazionale e quali sono le principali aspettative, nella speranza che gli investimenti del Recovery Fund e ā forse ā del Mes siano utilizzati virtuosamente per riformarlo e renderlo più moderno e pronto a rispondere ad eventuali nuove pandemie, che più di un esperto ritiene assai probabili.
Leggendo i dati ĆØ evidente che in questa seconda ondata gli italiani sono più preoccupati e più stanchi rispetto al lockdown dello scorso marzo, soprattutto in relazione ai propri familiari e alla possibilitĆ che si esca rapidamente dallāemergenza. Ma come rispondere alle richieste di una sanitĆ diversa, più al passo coi tempi? Ne abbiamo parlato con Massimo Scaccabarozzi, presidente e ad di Janssen Italia, lāazienda farmaceutica di Johnson & Johnson e presidente di Farmindustria.
Nel vostro rapporto si parla di digitalizzazione, accesso alla cura āoltre lāospedaleā e omogeneitĆ dellāofferta sanitaria in tutto il Paese come i tre cardini di una sanitĆ del futuro. Sono probabilmente le tre cose che più sono mancate nella risposta al Covidā¦
La pandemia ha messo a dura prova il nostro Servizio Sanitario Nazionale, facendo emergere la necessitĆ di ripensarlo in alcuni ambiti. Tuttavia, la crisi sanitaria ha anche riaffermato la centralitĆ della salute come bene comune universale. Questa rinnovata percezione, insieme alle risorse che saranno messe a disposizione del Sistema sanitario nazionale a partire dallāanno prossimo, possono rendere lāemergenza unāoccasione per costruire le basi della SanitĆ del Futuro, che garantisca a pieno la tutela del ābene saluteā.
Fermo restando lāindiscutibile valore del modello universalistico del nostro Sistema Sanitario Nazionale, come ha confermato oltre lā86% degli italiani di cui abbiamo voluto sentire la voce attraverso la ricerca condotta con Doxapharma, ci sono alcuni aspetti evidenti su cui ĆØ necessario lavorare per lo sviluppo di una SanitĆ più moderna, sostenibile e vicina alle persone.
In primis, la digitalizzazione, con lāabilitazione di servizi da remoto soprattutto nellāambito della diagnostica e per facilitare la relazione medico-paziente, che permetterebbero di migliorare lāaccesso alle terapie e rendere più semplice e gestibile il percorso e lāaderenza alle cure. Si tratta di un passaggio fondamentale per costruire unāefficace rete integrata tra ospedali e territorio, che ā come mostra anche lāesperienza del Covid-19 ā ĆØ necessaria per la qualitĆ di tutto il sistema. Unāinfrastruttura digitale robusta consentirebbe inoltre la raccolta di dati e lo sviluppo di modelli predittivi per una migliore e più lungimirante allocazione delle risorse.
La digitalizzazione, tuttavia, non prevede solo la necessitĆ di nuove dotazioni tecnologiche e infrastrutture, ma anche di investire nel capitale umano per agevolare questa trasformazione. La tecnologia, il digitale, lāanalisi dei dati, i modelli predittivi e lāintelligenza artificiale hanno un ruolo chiave, ma devono andare di pari passo con lāevoluzione delle competenze delle persone.
Altro tema su cui sarĆ importante riflettere nel disegnare la SanitĆ ĆØ la grande domanda di omogeneitĆ di offerta che arriva dagli italiani, per Doxapharma oltre 9 italiani su 10 vorrebbero pari possibilitĆ di accesso alle cure in tutta Italia, sancendo di fatto il desiderio di superamento del dualismo Stato Regioni.
Cosa intendete esattamente per āpunti di cura complementari sul territorioā che state progettando?
Nella ānuova normalitĆ ā lāorganizzazione sanitaria dovrĆ essere più flessibile, di modo da essere più vicina alle esigenze degli italiani. Lo stesso Ministro della Salute Roberto Speranza ha più volte sottolineato come la prossimitĆ debba essere una delle chiavi della SanitĆ del Futuro. Dello stesso parere sono anche i pazienti: dallāindagine Doxapharma, emerge che la quasi totalitĆ degli italiani (92%) si dichiara favorevole a presidi territoriali multi-specialistici sul territorio, in modo da evitare di dover sempre ricorrere allāospedale. Proprio sulla base di questo principio, in Janssen siamo impegnati nella progettazione di punti di cura complementari – più diffusi sul territorio – dove trovare medici specialistici e la possibilitĆ di fare esami senza recarsi in ospedale.
Rimanendo nellāambito della medicina di prossimitĆ , a partire dallo scorso aprile, abbiamo inoltre attivato – in collaborazione con le Regioni – āJanssen a Casa Tuaā, un servizio di consegna gratuito di farmaci ospedalieri giĆ usufruito dai pazienti in Lombardia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e potenzialmente utile a 56 mila persone su tutto il territorio nazionale. Le aree terapeutiche coinvolte dal servizio sono quelle dellāOncologia, Ematologia, Immunologia, HIV e Ipertensione polmonare arteriosa. Questāiniziativa permetterĆ di ridurre gli accessi in ospedale per il ritiro dei medicinali e al contempo garantirĆ la sicurezza e la continuitĆ terapeutico-assistenziale dei pazienti che soffrono di gravi patologie, nel pieno rispetto della loro privacy. Un progetto che ben si inserisce nellāambito della stretta collaborazione che da sempre caratterizza Janssen nel suo dialogo con le Istituzioni.