martedƬ, Marzo 9, 2021

Covid: no al dualismo Stato/Regioni

Ripensare la sanitĆ  post-pandemia: intervista a Massimo Scaccabarozzi (Jansen e Farmindustria)

Siamo di fronte a una crisi che non ha precedenti. Una tempesta perfetta che ha sconvolto il mondo e che in molti casi ha messo le nazioni di fronte alle congenite debolezze dei propri sistemi economici e sanitari e più in generale sta costringendo tutti a ripensare il futuro.
Doxapharma ha condotto una ricerca per capire cosa vorrebbero gli italiani dal Sistema Sanitario Nazionale e quali sono le principali aspettative, nella speranza che gli investimenti del Recovery Fund e – forse – del Mes siano utilizzati virtuosamente per riformarlo e renderlo più moderno e pronto a rispondere ad eventuali nuove pandemie, che più di un esperto ritiene assai probabili.
Leggendo i dati ĆØ evidente che in questa seconda ondata gli italiani sono più preoccupati e più stanchi rispetto al lockdown dello scorso marzo, soprattutto in relazione ai propri familiari e alla possibilitĆ  che si esca rapidamente dall’emergenza. Ma come rispondere alle richieste di una sanitĆ  diversa, più al passo coi tempi? Ne abbiamo parlato con Massimo Scaccabarozzi, presidente e ad di Janssen Italia, l’azienda farmaceutica di Johnson & Johnson e presidente di Farmindustria.

Nel vostro rapporto si parla di digitalizzazione, accesso alla cura ā€œoltre l’ospedaleā€ e omogeneitĆ  dell’offerta sanitaria in tutto il Paese come i tre cardini di una sanitĆ  del futuro. Sono probabilmente le tre cose che più sono mancate nella risposta al Covid…

La pandemia ha messo a dura prova il nostro Servizio Sanitario Nazionale, facendo emergere la necessitĆ  di ripensarlo in alcuni ambiti. Tuttavia, la crisi sanitaria ha anche riaffermato la centralitĆ  della salute come bene comune universale. Questa rinnovata percezione, insieme alle risorse che saranno messe a disposizione del Sistema sanitario nazionale a partire dall’anno prossimo, possono rendere l’emergenza un’occasione per costruire le basi della SanitĆ  del Futuro, che garantisca a pieno la tutela del ā€œbene saluteā€.

Fermo restando l’indiscutibile valore del modello universalistico del nostro Sistema Sanitario Nazionale, come ha confermato oltre l’86% degli italiani di cui abbiamo voluto sentire la voce attraverso la ricerca condotta con Doxapharma, ci sono alcuni aspetti evidenti su cui ĆØ necessario lavorare per lo sviluppo di una SanitĆ  più moderna, sostenibile e vicina alle persone.

In primis, la digitalizzazione, con l’abilitazione di servizi da remoto soprattutto nell’ambito della diagnostica e per facilitare la relazione medico-paziente, che permetterebbero di migliorare l’accesso alle terapie e rendere più semplice e gestibile il percorso e l’aderenza alle cure. Si tratta di un passaggio fondamentale per costruire un’efficace rete integrata tra ospedali e territorio, che – come mostra anche l’esperienza del Covid-19 – ĆØ necessaria per la qualitĆ  di tutto il sistema. Un’infrastruttura digitale robusta consentirebbe inoltre la raccolta di dati e lo sviluppo di modelli predittivi per una migliore e più lungimirante allocazione delle risorse.

La digitalizzazione, tuttavia, non prevede solo la necessitĆ  di nuove dotazioni tecnologiche e infrastrutture, ma anche di investire nel capitale umano per agevolare questa trasformazione. La tecnologia, il digitale, l’analisi dei dati, i modelli predittivi e l’intelligenza artificiale hanno un ruolo chiave, ma devono andare di pari passo con l’evoluzione delle competenze delle persone.

Altro tema su cui sarĆ  importante riflettere nel disegnare la SanitĆ  ĆØ la grande domanda di omogeneitĆ  di offerta che arriva dagli italiani, per Doxapharma oltre 9 italiani su 10 vorrebbero pari possibilitĆ  di accesso alle cure in tutta Italia, sancendo di fatto il desiderio di superamento del dualismo Stato Regioni.

Cosa intendete esattamente per ā€œpunti di cura complementari sul territorioā€ che state progettando?

Nella ā€œnuova normalitĆ ā€ l’organizzazione sanitaria dovrĆ  essere più flessibile, di modo da essere più vicina alle esigenze degli italiani. Lo stesso Ministro della Salute Roberto Speranza ha più volte sottolineato come la prossimitĆ  debba essere una delle chiavi della SanitĆ  del Futuro. Dello stesso parere sono anche i pazienti: dall’indagine Doxapharma, emerge che la quasi totalitĆ  degli italiani (92%) si dichiara favorevole a presidi territoriali multi-specialistici sul territorio, in modo da evitare di dover sempre ricorrere all’ospedale. Proprio sulla base di questo principio, in Janssen siamo impegnati nella progettazione di punti di cura complementari – più diffusi sul territorio – dove trovare medici specialistici e la possibilitĆ  di fare esami senza recarsi in ospedale.

Rimanendo nell’ambito della medicina di prossimitĆ , a partire dallo scorso aprile, abbiamo inoltre attivato – in collaborazione con le Regioni – ā€œJanssen a Casa Tuaā€, un servizio di consegna gratuito di farmaci ospedalieri giĆ  usufruito dai pazienti in Lombardia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e potenzialmente utile a 56 mila persone su tutto il territorio nazionale. Le aree terapeutiche coinvolte dal servizio sono quelle dell’Oncologia, Ematologia, Immunologia, HIV e Ipertensione polmonare arteriosa. Quest’iniziativa permetterĆ  di ridurre gli accessi in ospedale per il ritiro dei medicinali e al contempo garantirĆ  la sicurezza e la continuitĆ  terapeutico-assistenziale dei pazienti che soffrono di gravi patologie, nel pieno rispetto della loro privacy. Un progetto che ben si inserisce nell’ambito della stretta collaborazione che da sempre caratterizza Janssen nel suo dialogo con le Istituzioni.

La sintesi della ricerca Doxapharma

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