domenica, Ottobre 13, 2024

ESRI NELL’ETA’ DELL’ANTROPOCENE

Si è conclusa, con la seconda giornata, la diretta dalla sede di Esri Italia della parte pubblica di ESRI User Conference 2021.
Anzitutto, un ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante appuntamento.
Fuor di retorica, accompagnandosi a soluzioni concrete grazie alla tecnologia, diventa davvero possibile la costruzione di un mondo sostenibile, tema che ha percorso – dagli USA all’Italia e dalla Terra allo spazio – i lavori di questa “due giorni”. Si è sentita la eco di Edgar Morin: nell’età dell’antropocene, l’uomo è quel soggetto che danneggia, distrugge ma che – nello stesso tempo – produce tutte le possibilità per curare le ferite da lui stesso provocate.
Si è iniziato con una riflessione sull’equità e sull’inclusione sociale. La June Montgomery Tabron, Presidente e CEO della W.K. Kellogg Foundation, ha fornito una serie di spunti molto interessanti per il dibattito in studio condotto da Miriam Marta di Esri Italia con Alessandro Radicchi di Binario 95, progetto che si occupa di seguire le persone più disagiate alla Stazione Termini di Roma. Ne sono venute considerazioni profonde e di grande concretezza: la sostenibilità del pianeta passa anche attraverso la lotta alle disuguaglianze aggravate dalla pandemia.
Grande spazio è stato dato alle tematiche ambientali. Il pluripremiato (due Pulitzer) giornalista Paul Salopek di National Geographic ha presentato la sua esperienza di “camminatore nell’antropocene” e nelle complessità del mondo. Salopek ha invitato a connettere le esperienze umane per comprendere il mondo: ha raccontato, con l’ausilio di una story map che ha toccato molti dei luoghi da lui percorsi, una storia-di-storie. Con Emilio Albertario (Direttore di The Science of Where Magazine), è intervenuto a commentare Massimiliano Pontillo, direttore di Pentapolis. L’impatto dell’uomo sull’ambiente naturale, da almeno 500 anni, si caratterizza per essere pericolosamente invasivo.
A seguire, è intervenuto in collegamento Marco Cattaneo, Direttore di National Geographic Italia, intervistato da Luca Raimondo di The Science of Where Magazine. Protezione e tutela, cura delle biodiversità e importanza del GIS e degli studi geografici sono stati alcuni dei concetti-chiave espressi e approfonditi durante l’intervista. Altresì, si è parlato della complementarietà tra l’approccio classico del National Geographic e le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
Emilio Albertario e Alessandro Botti, Presidente dell’Associazione Ambiente Mare Italia, hanno approfondito l’intervento di Enric Sala di National Geographic. Si è discusso di protezione dei mari e degli oceani. E’ proseguito il nostro viaggio nell’ecosistema planetario, dopo l’approfondimento sulle foreste della prima giornata. Botti ha sottolineato l’insostenibilità di pratiche insostenibili di pesca, sottolineando la drammaticità dei dati relativi allo stato dei mari e degli oceani, la centralità delle aree marine protette e dello European Green Deal.
Nell’ultimo modulo di approfondimento, Emilio Albertario ha intervistato la Prof. Margherita Azzari dell’Università di Firenze e della Società Geografica Italiana (della quale, ricordiamo, il fondatore di Esri Italia Bruno Ratti era socio onorario). Molto interessanti i passaggi di Wade Crowfoot (Secretary, California Natural Resources Agency), intervenuto dagli Stati Uniti. Azzari ha sottolineato l’importanza di soluzioni “nature-based”, del coinvolgimento delle comunità locali, della ricerca e dello sviluppo di competenze, del cambiamento inclusivo e trasformativo, del governo dei dati come supporto alle decisioni.
Michele Ieradi ha guidato, con linguaggio accessibile e dimostrazione di case studies, le sessioni dedicate alle soluzioni tecnologiche portate da Esri. Sono intervenuti i tecnici di Esri Italia Gerardo De Rubeis e Giuseppe Gigante. Con Cristina Guarini si è parlato di story map. Ieradi ha intervistato Jonathan Americo di TomTom ed Emanuela Mureru di Salesforce, partner di Esri Italia.
L’appuntamento con la Science of Where è sulle nostre pagine ogni giorno

IL RESOCONTO DELLA PRIMA GIORNATA

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