venerdì, Aprile 19, 2024

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON E’ NEUTRALE

Alexandra Kelley su Nextgov, NIST Advocates Human-Centric Focus of AI Tech, scrive di un rapporto del National Institute of Standards and Technology, There’s More to AI Bias Than Biased Data.

Scrive Kelley: “Bias is neither new nor unique to AI and it is not possible to achieve zero risk of bias in an AI system,” the report begins. The document then categorizes biases in artificial intelligence in three groups: systemic, statistical and human. It then discusses mitigating each of these through testing, evaluation methods and other human factors.

Può apparire scontato per molti, o forse non lo è, dire che l’intelligenza artificiale non vive nelle stanze degli esperti o dei ricercatori e si cala nel mondo del reale. L’IA è parte della nostra realtà e la sua ricerca e le sue applicazioni devono necessariamente confrontarsi con l’evoluzione umana.

Per questo è molto interessante studiare il rapporto del NIST. Perché se l’intelligenza artificiale non deve farci paura, anzi, è altrettanto vero che occorre finalizzare la ricerca a un approccio socio-tecnico, a evitare che gli avanzamenti tecnologici  falliscano o provochino danni.

Un approccio del genere è di chi crede, come noi, che l’innovazione tecnologica non sia neutrale ma debba essere finalizzata, anzitutto comprendendola. Gli “aggiustamenti” dell’IA, dunque, rafforzano l’innovazione, non la limitano: hanno il fine nobile di renderla praticabile e, dunque, di accoglierla nelle nostre vite come parte necessaria della nostra esperienza.

 

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